Frammenti d'Africa - Collezione Ettore Brezzo - "Feticcio Pende Mbangù - Bandundu / Kasai" Pende(Bapende,Phenbe,Pindi, Pinji) Repubblica democratica del Congo (ex Zaire)
Tra le maschere mbuya
fabbricate dai Pende, quella con
il naso e la bocca storti appartiene alla categoria delle maschere
mbangù , lo stregato, l’epilettico. Simboleggia ciò che è fuori
dall’ordine normale delle cose, situazione strana o malattia, ed è
conseguente dell’infrazione di una legge iniziatica. La deformazione del
volto è una paralisi facciale parziale che rivela la precarietà della
salute fisica e insieme la presenza contemporanea del bene e del
male,del bianco e del nero,della vita e della morte nella vita
dell’uomo. Oltre alla deformazione dei lineamenti, le maschere e le rare
statue Mbangù hanno il volto
dipinto, da un lato di bianco, colore degli spiriti e della morte, e in
questo caso rappresenta la speranza della guarigione dalla malattia, e
dall’altro di nero, colore della prova,del misurarsi con le forze della
natura, con la malattia. Il nero e il bianco simboleggia questa lotta
tra il bene e il male. Questo feticcio Pende, si
differenzia da quelli Kongo, ricchi di chiodi e di specchi,per
l’assenza degli stessi e l’evidenza della asimmetria del corpo e del
viso. L’uso della asimmetria si traduce con l’oscurazione del potere
della stregoneria; la trasgressione della simmetria morale ed estetica
esalta i valori tradizionali .Venivano usati per contrassegnare la fine
del rito della circoncisione. E’ molto raro in Africa, trovare statue e
maschere che simboleggiano la malattia e
l’infermità, e questo è un raro esempio di ritratto di malattia
rappresentato dall’arte africana, un pezzo importante, oltre ad essere
un oggetto di arte a sé stante, con un’asimmetria affascinante. Questa rappresentazione Pende, ha ispirato Picasso che nel periodo di “Les demoiselles d’Avignon” tela rivoluzionaria per il tempo, sia per i soggetti che per l’espressività degli stessi, prese l’ispirazione per i visi femminili, asimmetrici , stilizzati e bicolore, come l’arte Pende dei Mbuya.
|